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«Quale Dio può essere il residuo della nostra analisi dell'universo, quale Dio può essere ospite nostro o compagno della nostra vita, qualche Dio possiamo opporre alle inoppugnabili evidenze del nulla e della morte? Forse l'inganno dei nostri sensi ci fa credere alla loro positività affermativa, e ci vieta di vedere nell'universo la manifestazione, il fenomeno di un'immensa e universale negatività». Così scriveva, nei suoi Diari, Andrea Emo. «Grazie alla nostra negatività possiamo identificarci alla negatività universale; possiamo identificarci alla assoluta diversità dell'universo e dell'infinito». L'Ordine degli Eletti Cohen di Martinez de Pasqually è stato nel Settecento forse l'unico tentativo, fuori dal mondo massonico, di definire il perimetro della nostra speranza, di quella speranza che ci sopravviverà anche quando non spereremo più.